Filippo Girardi,
Inizia nel 1995 il proprio percorso artistico seguendo con interesse lo zio Cav. Cinetto Giuseppe, noto scultore veronese.
Lavora nel settore del marmo come autodidatta in piccole botteghe di scultura a Sant’Ambrogio di Valpolicella.
La sua ricerca e produzione artistica si è sviluppata e arricchita, cooperando con famosi artisti e designer internazionali.
Questa strada lo porterà ad ottenere importanti traguardi partecipando a concorsi internazionali. Attualmente prende parte al processo creativo con varie aziende nel settore lapideo, condividendo idee e ispirazioni originali.
Un noto filosofo degli anni ’50 del secolo scorso Luigi Pareyson, utilizzerebbe sicuramente i lavori di Filippo come esempi concreti della sua teoria estetica sulla formatività, a me tanto cara. La formatività di Filippo traspare già dalla modalità di presentazione dei suoi bozzetti che appaiono quasi come ecografie di opere d’arte in gestazione, in cui l’oggetto rappresentato non ha bisogno del colore per spiegare se stesso e la sua realtà espressiva: sarà il marmo in quanto tessuto naturale, con le sue venature e le sue trame ad esprimere unicità e carattere dell’opera e questo nonostante la tecnica con cui essa è stata determinata appartenga a consolidati processi di produzione artistica.
di Salvio Giglio